Translation of "Tono" in French

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Examples of using "Tono" in a sentence and their french translations:

Cambierò tono.

Je vais changer de ton.

TT: (Tono grave)

TT : (Son bas)

TT: (Tono acuto)

TT : ( Son aigu)

- Non mi parlate con quel tono.
- Non mi parli con quel tono.
- Non parlatemi con quel tono.

Ne me parlez pas sur ce ton.

- "No", ha detto con un tono irremovibile.
- "No", ha detto in tono irremovibile.
- Ha detto no in tono irremovibile.
- Ha detto di no in tono irremovibile.

"Non", dit-il d'un ton décidé.

Il ritmo e il tono.

le rythme et le ton.

TT: (Da tono acuto a grave) I --

TT : (Son aigü puis grave) E.

E parliamo degli altri con un tono di disprezzo.

et parlent des autres dans une catégorie dédaigneuse.

Nel dialogo con me lui sceglie sempre un tono accondiscendente.

Il adopte toujours à mon égard un ton condescendant.

E con un tono che suonava come "lo so che è uno schifo".

et avec un ton qui disait : « Je comprends que ce n'est pas normal. »

MB: Ora vedremo le corde vocali spostarsi da un tono alto a uno basso.

MB : Regardez comment les cordes vocales changent d'un aigü à un grave.

"Quando io adopero una parola", disse Tappo Tombo, in tono piuttosto sdegnoso, "significa esattamente quel che ho scelto di fargli significare... né più né meno."

Quand j'emploie un mot, dit Humpty Dumpty, il signifie ce que je veux qu'il signifie, ni plus ni moins.

Abituandosi a mettere e leggere emoticon e altre abbreviazioni utilizzate per indicare il tono dei messaggi, i giovani svuotano le loro lingue della loro carica emotiva, inghiottendo le parole per una semplice informazione insipida, al punto che essi sono diventati incapaci di rilevare qualsiasi umorismo senza questi simboli. Viene da chiedersi come facevano i nostri antenati a ridere o piangere della corrispondenza che ricevevano. Le lingue, una volta così ricche di questa dualità, si stanno evolvendo in combinazioni di due sistemi distinti di simboli: uno per i contenuti e uno per il tono.

En prenant l'habitude de mettre et de lire des émoticônes et autres abréviations chargées d'indiquer le ton des messages, les jeunes vident les langues de leur charge émotionnelle, ravalant les mots à une simple information insipide, au point qu'ils sont devenus incapables d'y détecter le moindre humour sans ces symboles. C'est à se demander comment nos ancêtres faisaient pour rire ou pleurer des correspondances qu'ils recevaient. Les langues autrefois si riches de cette dualité sont donc en train d'évoluer en combinaisons de deux systèmes de symboles distincts : l'un pour le contenu, l'autre pour le ton.